le spese sono ripartite in base all’uso che ciascuno può farne
Le spese relative al consumo dell’acqua sono spesso fonte di discordia all’interno dei condomini ed in molti casi ripartite diversamente da città a città e qualche volta anche all’interno della stessa città. Il principio generale che ci deve guidare è quello dettato dal secondo comma dell’art.1123 del codice civile che recita testualmente :” Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne.” Il vero problema nasce da ciò che si trova come struttura di distribuzione , che può variare sia come tipo di contratto sottoscritto con il comune o con l’azienda di distribuzione, sia per la configurazione dell’impianto di distribuzione.
Nei comuni minori
Iniziamo dal caso più semplice :il comune (specie nei centri minori) fa un contratto per ogni immobile con il singolo proprietario/inquilino ed emette allo stesso le relative bollette .In questo caso anche il condominio avrà il suo contatore per i consumi condominiali e l’importo dei consumi sarà ripartito in base ai millesimi utilizzati per la manutenzione generale. E’ possibile che il condominio abbia più utenze (una per l’alimentazione del riscaldamento, una per l’innaffiamento dei giardini, etc) ovviamente il relativo consumo verrà ripartito unitamente alle altre spese del servizio specifico con le relative tabelle millesimali.
Nelle città
Nelle città più grandi, spesso le aziende municipalizzate preferiscono, per loro esclusiva comodità, (hanno un solo utente anziché tutti i condomini), fare un contratto al condominio che poi deve provvedere alla distribuzione ed alla ripartizione. A questo punto nascono i problemi perché i costruttori nelle varie epoche si sono sbizzarriti nel predisporre tipi di impianti diversi : le costruzioni realizzate negli ultimi anni di solito prevedono che ogni appartamento ed è relativamente facile fare le letture ed addebitare il consumo a ciascun appartamento o negozio. In alcuni casi troviamo che i costruttori anche per la distribuzione dell’acqua hanno installato un contatore per ogni colonna verticale quindi ogni appartamento potrà avere più contatori. I veri problemi nascono quando si cerca di far quadrare il consumo rilevato dalla municipalizzata con la somma dei consumi delle singole unità immobiliari.
Imprese specializzate
Purtroppo i consumi non quadrano mai : in primis perché le letture avvengono in date diverse poi perché ogni contatore ha un margine di approssimazione che varia dal 5%al 10%. Ancora più complesso procedere con l’attribuzione dei costi infatti di solito i contratti prevedono un quantitativo minimo garantito che va pagato anche se non si consuma, la parte eccedente consumata andrà quindi pagata a scaglioni con tariffe crescenti. In questi casi si consiglia di affidarsi a ditte specializzate. Tali ditte cercano di operare in parallelo con le municipalizzate ed utilizzano programmi specifici che limitano le sperequazioni sugli addebiti. Segnaliamo come per le grandi città le ditte produttrici di gestionali per amministratori di condominio hanno previsto uno specifico programma all’interno del gestionale.
Acqua sanitaria
Discorso a parte per gli edifici forniti di acqua sanitaria dove ovviamente esistono i contatori e dove oltre alle spese dell’acqua vanno ripartiti in base ai consumi i costi per riscaldare la stessa.