Gli interventi di ristrutturazione di ringhiere, frontalini, vetrate ed elementi estetici o architettonici del balcone in condominio pongono l’interrogativo su chi dovrà sostenere il relativo costo, il condominio o il proprietario del singolo appartamento?
Se il balcone di un appartamento presenta delle vistose crepe e corrosioni, dovute all’acqua piovana e al trascorrere del tempo; sarà necessario intervenire con la ristrutturazione degli stessi.
Si tratta di un intervento che di fatto migliora la facciata dell’edificio, per cui si può pensare che a dover pagare debbano essere tutti i condomini e non solo il proprietario dell’appartamento.
Se la questione viene posta all’attenzione dell’assemblea, ma gli altri condomini si rifiutano di sostenere l’onere, in quanto la ristrutturazione non riguarda i balconi dell’intero edificio (in tal caso la spesa andrebbe posta a carico del condominio), allora i costi saranno sopportati dal proprietario dell’appartamento.
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema, attraverso una recente ordinanza.
Di chi sono i balconi?
I balconi tradizionali che sporgono dalla facciata dell’edificio e costituiscono un prolungamento sospeso in aria dell’appartamento, vengono detti balconi aggettanti.
Questi sono di proprietà del titolare dell’appartamento a cui fanno riferimento, e su di lui graveranno tutti i costi relativi alla manutenzione della copertura e della pavimentazione.
Per le parti del balcone che sporgono sulla facciata dell’edificio e che sono da tutti visibili come le ringhiere, le fioriere incassane nel cemento e i frontalini, sono elementi di arredo e di estetica dell’edificio: per cui i relativi costi sono a carico di tutti i condomini.
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